giovedì 6 settembre 2007

Recife - Ciampino, una lezione di umanita

di Nia Lombardi.

Domenica 3 di giugno nella Sala del Consiglio Comunale, con il Sindaco Walter Perandini e l’Assessore alla Cultura Andrea Acciari, un centinaio di persone hanno dato via al Progetto Italo brasiliano di Intercultura Recife – Ciampino.

Pioveva a Ciampino, ma niente ha diminuito l’entusiasmo di quella serata. Nella Sala Consiliare nel pomeriggio si è dato il via a una serie di omaggi a persone che contribuiranno, in modi diversi, con iniziative di integrazione sociale.

Il primo omaggio è andato al poeta, artista plastico e produttore culturale brasiliano, Eduardo Melo. Da venti anni egli promuove nel nordest brasiliano la “Festa da Lavadeira” che, nel 2008, inizia a Ciampino il suo circuito internazionale. Melo intende l’anno prossimo realizzare, nel Parco Aldo Moro, una festa italo brasiliana che celebra le culture di queste due nazioni. L’ idea è presentare gruppi di danza che rappresentino l’identità culturale di Italia e Brasile.

Il secondo omaggio è stato consegnato al giornalista italiano Max De Tomassi che attualmente conduce un programma settimanale di musica brasiliana a Radio Rai Uno, ogni domenica dalla mezzanotte alle cinque della mattina. Max conosce la musica brasiliana come poche persone, parla portoghese con perfezione e si dedica alla diffusione dei vari ritmi brasiliani, aggiornandosi sempre con indagini e visite in Brasile. La comunità brasiliana lo rispetta e lo ascolta. Max ha capito il Brasile, la sua musica e il suo popolo.

Il terzo omaggio va ad Amauri di Recife. Attore e ballerino, si dedica soprattutto alla diffusione della danza brasiliana in Italia, da circa dieci anni. Non si stanca di promuovere corsi di ballo, di gastronomia e di produrre manifestazioni culturali di quella zona brasiliana purtroppo dimenticata dai calendari turistici, ma talmente ricca di radici culturali da fare innamorare la gente che la conosce. Amauri ha condotto a Ciampino, nel mese di maggio, un Corso di Frevo, ballo tipico della città di Recife.

La motivazione all’omaggio consegnato ad Angela Durante, romana che abita a Morena, è derivata dal suo atteggiamento nel confronto degli immigrati che non ha fatto passare invano, sotto i suoi occhi, il Progetto Recife – Ciampino. Angela, ha aderito immediatamente al progetto interculturale, partecipando come volontaria nella diffusione di esso, cercando di lavorare soprattutto per la conquista di nuove adesioni. Angela vede in questo progetto “un’ opportunità per vivere la reciprocità della fratellanza tra i popoli”.

Mauro Maiozzi è stato premiato per la capacità di comprendere e accettare le diversità culturali. Mauro, anche lui di Roma, apprezza il Brasile e la sua gente e conserva una sana curiosità nei confronti alla gente brasiliana, volendo capire non solo il “samba” ma anche la realtà delle “favelas”. Mauro è solare, cosi come è solare il suo rapporto con i non italiani, e conclude: “Tratto bene tutti, è vero, ma perché devo ricevere questo premio?” Rispondiamo noi: “Domandalo a chi emigra, Mauro”.

Il penultimo omaggio è andato a Caterina Testoni. Lei è nata a Napoli e si è trasferita a Ciampino dopo che ha sposato Giuseppe dal quale ha avuto 3 figli e 5 nipoti. Caterina vive a Ciampino da più di trenta anni e ha sempre fatto la casalinga. Nonostante i doveri di mamma e nonna, lei ha il tempo per dedicarsi agli altri. Ogni 15 giorni coltiva un gruppo di signore Ciampinesi nell’ impegno di vivere il Vangelo. Una volta alla settimana incontra un altro gruppo di persone, sempre a Ciampino, e condivide con loro l’impegno nel vivere per la fratellanza universale. Innumerevoli le iniziative di questa signora che ancora ha avuto il tempo di seguire tutta la produzione del Progetto Recife – Ciampino e, sin dall’ inizio, fino all’ultimo momento delle preparazione. E’ diventata senz’altro una delle più grandi incentivatrici di intercultura.

L’omaggio finale è stato riservato a Ines Gomes de Melo, brasiliana di Recife, nata in una importante famiglia di quella regione. Ines, ha deciso di lasciare tutto per seguire il Vangelo grazie a Chiara Lubich, italiana, fondatrice del Movimento dei Focolari. L’incontro di Ines con la Lubich ha cambiato decisamente la rotta degli anni che la aspettavano. Ha lavorato nelle due zone più povere del Brasile, nel nord e nordest per più di 30 anni. La motivazioni dell’ omaggio – tra le tante opere compiuta da lei – è stata per l’esperienza nello stato del Maranhao nella fazenda Magnificat, e per la costruzione di un parco industriale sociale (EdC - economia di comunione), nello stato di Pernambuco. Ambedue sono opere che toccano le famiglie povere e hanno aiutato e aiutano tuttora, centinaia di persone, che vivono sotto la soglia di povertà.

COSA è IL PROGETTO RECIFE – CIAMPINO?

E’ un Progetto Italo- Brasiliano di Intercultura, nato per promuovere un interscambio socio culturale, educativo, turistico e politico tra le due città ed è ispirata al dialogo interculturale. L’idea è di promuovere sia a Recife, che a Ciampino iniziative che aiutino l’integrazione tra le due città. Sono previste mostre d’arte, fotografie, video e presentazione di danze del folclore che rappresentino le radici delle due città.

Obiettivo sociale è sostenere il Progetto Recriança e il Progetto Sociale dell’Isola di Santa Terezinha dove molti lavorano con i bambini in situazione di strada a Recife.

Obiettivo turistico è favorire, soprattutto tra i giovani, la conoscenza della vita di queste due città, creando occasioni di dialogo tramite internet e possibilità di brevi soggiorni turistici.

Obiettivo politico è mediare e promuovere incontri tra i politici delle due città con il fine di aiutare a diffondere l’idea della fratellanza universale.

Il gruppo mirato del progetto è soprattutto la comunità di Ciampino, la comunità brasiliana a Roma, gli studenti del Centro di Studi Brasiliani a Roma, scienziati, giornalisti, artisti e appassionati della cultura popolare brasiliana.

COSA è Il FREVO ?

Il Frevo completa nel 2007 il suo centenario.

La parola “ FREVO” è derivata del verbo portoghese “FERVER” che vuol dire “bollire”. La danza proviene dalla “CAPOEIRA” e la sua origine è questa:

Nella città di Recife, nel nord-est brasiliano, le bande musicale erano protette dagli uomini che si battevano con la “capoeira”. Queste persone erano chiamate nel linguaggio popolare “CAXINGUELE”.

Era necessaria la protezione dell’orchestra. Se si incontravano due orchestre rivali, litigavano. I Caxinguele si vestivano come qualsiasi persona del gruppo, rimanevano davanti all’orchestra e portavano un ombrellone nero da poter utilizzare nel caso in cui ci fosse il confronto. Pian piano quest’ombrellone fu colorato e diminuito di misura fino a diventare “l’ombrellino di frevo” o “sombrinha de frevo” in portoghese.

La gente che accompagnava la banda non camminava soltanto, ballava al ritmo suonato. Il ritmo e il balletto sono stati accelerati. Il risultato é giustamente il FREVO che può essere tanto danza quanto musica.

Il Frevo è il prodotto culturale più caratteristico dello stato di Pernambuco, la cui capitale è Recife. La “capoeira” era praticata dappertutto nel Brasile, ma soltanto nello stato di Pernambuco ha avuto questa simbiosi.

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